L’amore è così difficile da trovare e così facile da perdere…
Vi è mai capitato di sognare di vivere a New York? In mezzo a grattacieli, giardini pubblici e attrazioni amate da ogni turista? Jordan Marsalis, ex tenente della polizia e fratello del sindaco di New York, non vede l’ora di partire. Ogni abitante di New York non vede l’ora di partire. Chi arriva in questa città è sorridente, chi se ne va è felice di cambiar vita. New York è vivace, appariscente e ben vista da tutti, ma in realtà cela molto più di ciò che mostra.
Tra le vie trafficate e affollate, infatti, si nasconde un assassino spietato, il cui unico divertimento sembra essere quello di uccidere persone ricche e famose. Ma non basta: una volta morte, i loro corpi sono disposti a formare delle vignette che ricordano i personaggi dei Peanuts. Cosa si nasconde dietro questo sadico gioco? Chi è la mente malata che congegna e mette in atto tali nefandezze? Jordan Marsalis non può indagare, essendo stato sospeso dal corpo di polizia anni addietro – in circostanze sospette e poco chiare, va detto. Eppure suo fratello Christopher gli domanda di mettersi in gioco per lui, un’ultima volta: il morto non è una persona come tutte le altre. È Jerry Kho, nipote di Jordan e figlio dello stesso Chris. Artista controverso ma amato, dall’intelletto contorto e dotato di uno stile icastico. Non era certo una brava persona, eppure non meritava di soccombere.
Jordan, sotto pressione, accetta la richiesta del fratello. Le sue spiccate doti da agente emergono immediatamente, anche se è chiaro che trovare l’uomo colpevole non è così facile. Tuttavia, ben presto arrivano inaspettati aiuti e amicizie insperate.
Maureen Martini, poliziotta romana, in seguito ad eventi poco piacevoli cui non vuole pensare è costretta a venire a New York per sottoporsi ad un intervento di trapianto delle cornee. Una volta lì, la sua strada si incrocerà con quella di Jordan Marsalis. I due diventano piano piano amici e capiscono che, per giungere alla risoluzione del piano, devono unire le loro forze.
A Jerry Kho, infatti, si aggiungeranno ben presto altri morti. Malgrado i tentativi della polizia di prevenire le mosse dello spietato killer, non gli impediranno di mietere ancora vittime. Ed è allora che entra in gioco Maureen Martini, aiutando Jordan in un modo a dir poco incredibile. Le sue abilità sono inimmaginabili, inaspettate e impossibili da controllare.
Ed è così che la storia entra nel vivo, tra scene di film d’azione, tanta adrenalina e uno stile scorrevole e ammaliatore. La penna di Giorgio Faletti è cruda, spietata, dettagliata. Non risparmia una singola parola per portarci laggiù, con lui, su una scena del crimine, in sella ad una Ducati rosso fiammante, negli appartamenti di lusso della Grande Mela.
Sarete lì, con lui, a respirare l’aria di New York e a pregare di non incontrare il killer misterioso. Sarete lì quando verranno scoperti i corpi delle tre sfortunate vittime, percepirete l’ansia crescente della polizia che non riesce ad anticipare le mosse dell’assassino. Vi troverete ovunque la voce di Giorgio Faletti vi condurrà.
Anche se in modo meno approfondito, un tema molto presente che viene trattato nel libro è sicuramente quello della perdita: non mi dilungherò per non rivelare troppo, tuttavia si racconta di come il dolore possa essere assimilato e superato. Ci vuole tempo, certo. Ci vuole tempo, come per tutte le cose. Fa male, sembra di non poter più andare avanti, forse la vita non sarà più la stessa… ma ce la si fa.Maureen Martini ne sa qualcosa. Jordan Marsalis ne sa qualcosa. Tutti, in questo romanzo, ne sanno qualcosa. Non a caso, il nucleo principale della vicenda è l’indagine che porta alla soluzione del caso, in cui delle persone purtroppo perdono la vita.
Dopo ogni assassinio, ci sarà sempre qualcuno a piangere per la perdita. E allora, possiamo dire che questo libro parla in maniera implicita di tutti noi? Ciascuno di noi, nella vita, ha dato la propria porzione di addii. Alla seconda, alla terza e alla quarta volta non diventa più facile, sì. Ma è giusto così. Il dolore ci fa sempre bene, alla fine.
In fondo, lo cantavano anche i Måneskin: respiro aria pulita, che alimenta il fuoco dentro di me. E lascio che mi uccida, io rinasco dalla mia cenere.
Grazie per averci accompagnato durante l’anno, lettori. Buona estate a tutti voi.