Tutti noi crescendo siamo stati affascinati, chi più chi meno, dai dinosauri. Li abbiamo visti rappresentati dovunque: libri, vestiti, giocattoli, cartoni, film, e persino studiati a scuola.
Siamo stati sottoposti a molte loro immagini cinematografiche, ad esempio nell’Era Glaciale 3 ed, in particolare, nella trilogia di Jurassic Park, un grande classico conosciuto bene o male da tutti.
Ma ahimè nella saga di Spielberg emerge una lunga serie di errori: il primo di tutti è che la maggior parte dei dinosauri rappresentati non sono vissuti durante il Giurassico, ma durante le altre ere, in particolare nel Cretaceo.
Un altro grande errore riguarda gli antagonisti principali del primo film: i Velociraptor.
Se vi dicessi che quelli mostrati non sono Velociraptor, ma Australovenator?
Infatti, i primi in realtà somigliavano più a dei grossi tacchini, e sicuramente non avevano quell’aspetto.
Eppure, questo è solo un esempio dei numerosi errori di raffigurazione di questi mostri preistorici, non solo nei film ma nella maggior parte delle rappresentazioni.
Il problema sta alla base, cioè la tecnica usata per raffigurarli. Si chiama “skin wrapping” e consiste, appunto, nell’ “avvolgere” di pelle gli scheletri rinvenuti.
Questa genera un elevato numero di inesattezze, in quanto grasso, massa muscolare, colori, piume, penne, cartilagine non vengono presi in considerazione.
In più, se venisse usata la stessa tecnica per raffigurare gli animali moderni, non li riconosceremmo minimamente, sembrerebbero a noi dei mostri, così come immaginiamo siano stati i dinosauri

Voi eravate a conoscenza di queste differenze? Fateci sapere con un commento!