Arrivati a maggio, gran parte degli studenti
inizia a sentire sapore d’estate, ma alcuni di noi con la fine delle lezioni
sentiranno soprattutto l’incombenza degli esami di stato. Ebbene questo
articolo è dedicato proprio ai nostri maturandi, difatti di seguito riporterò
alcuni accorgimenti per affrontare con maggiore serenità la prima prova e
trarne il meglio.
Pre-preparazione
È bene giocare d’anticipo, quindi prepararsi
per tempo alle possibili tracce che dovrete affrontare è un’ottima maniera di
cominciare. Nei mesi che precedono la prova leggete quotidiani per rimanere
aggiornati sui temi di attualità che potrebbero essere oggetto d’esame. Un
altro consiglio è quello di provare a stimare quali autori potreste ritrovare
nelle tracce con maggiore probabilità. Per farlo studiate le prove degli anni
passati e informatevi sulle ricorrenze storiche di quest’anno scolastico quali
anniversari di nascita o di morte di un autore, o della pubblicazione di
un’opera importante. Queste occasioni aumentano notevolmente la probabilità che
un argomento sia un’ipotetica traccia, tanto per la storia quanto per la
letteratura.
Usate le settimane che precedono la prima
prova per colmare carenze lessicali o sintattiche. Il modo in cui vi esprimete
è cruciale e se non è conforme a ciò di cui parlate, andrà a compromettere
anche il contenuto del vostro elaborato, per quanto valido possa essere. Per
lavorare sulla forma appoggiatevi molto ai docenti e usate le esercitazioni per
capire dove sono le vostre lacune. A questo proposito consiglio di recuperare
il mio articolo “guida per ampliare il proprio lessico”.
Prima della prova
Pochi giorni prima della prova ormai lo studio
sarà pressoché ultimato, quindi potrete usare il restante tempo per fare un
sopralluogo degli argomenti che padroneggiate meglio e andare a rivedere solo
ciò di cui siete meno sicuri. Non crucciatevi tentando di sapere tutto perché è
impossibile, inoltre dalle prove passate è emerso che potrebbero essere traccia
d’esame autori minori che non si affrontano neppure in classe, o comunque in
maniera molto superficiale, e questo non potete controllarlo. La scelta delle
tracce è ahimè fortuita in parte, ma il vostro compito con lo studio non è
altro che quello di ridurre la casualità al minimo.
Durante la prova
Poco prima del tema è fondamentale rilassarsi
e tenere bene a mente un solo concetto: non saranno molte le occasioni nella
vita in cui avrete sei ore da dedicare a voi per scrivere, quindi è importante
godersi questo momento a prescindere dall’esito.
La prima cosa da fare quando vi viene
presentato il foglio è leggere attentamente le tracce. Questa frase so che ve
la sarete sentita ripetere fino alla nausea ma è un passaggio cruciale, e fare
la scelta sbagliata potrebbe solo boicottare la prova. Occorre leggere
attivamente ogni proposta e porsi la seguente domanda fondamentale: “quante
cose ho da dire sull’argomento?”. Scegliete una traccia che possiate
articolare, che vi permetta dei collegamenti concettuali e soprattutto, di cui
abbiate qualcosa da raccontare. Lavorate sul testo, sottolineate parole chiave
e fatevi un’idea generale di tutte le consegne. Non abbiate fretta e
concedetevi una buona mezz’ora solo per scegliere che testo sviluppare, perché
cambiare traccia a lavoro cominciato vi farà solo perdere tempo prezioso, ed è
più che sconsigliato.
Nota: se il commissario è esterno, non
avventuratevi in temi politici esprimendo la vostra personale opinione,
soprattutto in temi divisivi, non sapete mai chi valuterà il vostro testo.
Fatta la vostra decisione, consumate il foglio
di brutta più che potete partendo da una scaletta dei punti principali che
volete affrontare, segnandovi appunti, citazioni dal testo o da altre fonti
(sempre molto gradite), collegamenti con le vostre conoscenze. Ricordate che la
scaletta è lo scheletro vero e proprio del vostro elaborato, è ciò che gli dà
struttura quindi assicuratevi che sia solida e che i collegamenti tra le vostre
argomentazioni siano fluidi e armoniosi. La durata di questo step può variare
in base al vostro elaborato, ma 30-45 minuti dovrebbero essere sufficienti.
Una volta fatto, tenendo la vostra scaletta
sotto mano potete procedere con una prima stesura più istintiva del testo.
Lasciate andare la mano e siate esaustivi, scrivete tutto ciò che vi viene in
mente e soprattutto aiutatevi col dizionario per trovare le parole giuste.
Ricordatevi però di non esagerare o non farete in tempo a copiare in bella. Qui
si formano le membra del vostro elaborato, per questa ragione è lo step più
corposo e che richiede più tempo: un’ora e mezza/ due ore sono necessarie.
Ultimata la prima stesura, concedetevi qualche
minuto di riposo e staccate la testa dal foglio per poter eseguire al meglio lo
step successivo: la revisione. La revisione è la fase del lavoro in cui i nodi
vengono al pettine, quindi rileggete attentamente il vostro testo
ricontrollando la grammatica e fate sì che le correzioni siano chiare, magari
usando una penna di colore diverso. Questo è il momento in cui cercare parole
che non avete trovato al primo colpo, rielaborare qualche frase e apportare
migliorie. Generalmente è consigliabile fare due riletture a distanza di pochi
minuti l’una dall’altra, quindi questo passaggio non dovrebbe portarvi via più
di mezz’ora.
Ora viene la parte più facile ma non da
prendere sotto gamba, ossia quella della stesura in bella copia. Ricordatevi di
curare la grafia (rigorosamente corsiva), poiché il testo dev’essere
comprensibile a chiunque lo legga e non sottovalutate l’impaginazione: gestire
al meglio i capoversi e organizzare lo spazio nel foglio non solo vi farà
apparire un candidato scrupoloso, ma conferirà anche maggiore valore alle
vostre parole.
Finita quest’ultima stesura, rileggete ancora
una volta se necessario, dopodiché senza indugiare troppo consegnate.
Dopo la prova
Finita la prova pensare al vostro operato è
inutile, quindi non preoccupatevene più di tanto. Inoltre non lasciate che
confrontarsi coi propri compagni sull’esame diventi principio di ansia. Tornate
a casa e distraetevi, dopotutto siete consapevoli del vostro impegno e avete
fatto del vostro meglio.
Spero che queste dritte possano tornare utili
a qualcuno, e ricordatevi di condividere i vostri consigli od esperienze nella
sezione commenti!
