Il Levi racconta

San Valentino: trionfo dell’amore o semplice mossa commerciale?

Abbiamo domandato a professori e ragazzi cosa ne pensassero, e questa è la loro opinione. 

C’è chi lo festeggia ogni anno e non può farne a meno, e chi lo ritiene solo una celebrazione futile e priva di importanza: da sempre, il giorno di San Valentino è al centro di dibattiti interminabili, che non portano a nulla. A questo scopo, la redazione di Levi Live ha voluto approfondire l’argomento tramite interviste e dibattiti. Il risultato, per molti, potrebbe essere sconvolgente: anche tra giovanissimi – studenti tra i quindici e i diciotto anni -, prevale un pensiero che sminuisce il valore di questa giornata.

Ma andiamo per ordine. I professori che si sono gentilmente prestati alla nostra indagine sono la professoressa Mastrantuono, la professoressa Tomarchio e il professor Arlati. Tra loro è emersa qualche discordanza, ma tutti e tre si trovano d’accordo su un punto preciso: San Valentino è un giorno senza una particolare rilevanza. L’amore, hanno detto, va celebrato tutti i giorni, e non solo il quattordici febbraio. In particolare, la prof Mastrantuono ha rivelato di non fare e ricevere mai regali dal suo compagno, perché per loro i momenti in cui si può ritrovare una coppia sono parecchi. La prof Tomarchio ha aggiunto che, a suo parere, non è bella la giornata stessa di San Valentino, ma piuttosto il fatto che qualcuno si ricordi delle persone amate. In un mondo che viaggia a duecento all’ora, è gradevole essere ricordati e ricordare di aver qualcuno che ci ama. Di un parere simile, anche se non perfettamente uguale, è il prof Arlati: non festeggia San Valentino perché, alla fine, si trovano sempre dei momenti per stare insieme – non necessariamente in questo giorno specifico. Ha aggiunto, però, che è un modo per avere un gesto di gentilezza e un pensiero per la persona amata. Siamo abituati a commemorare giornate senz’altro importanti, ma legati a tragedie o attentati; è quindi piacevole dedicare un’intera giornata ad un sentimento meraviglioso, che è appunto l’amore. 

Le opinioni dei ragazzi non si differenziano tanto da quelle degli adulti, a dispetto delle previsioni: qualcuno etichetta la giornata seccamente come “commerciale”. Altri, invece, non la pensano esattamente così. Tre studenti su quattro confessano che secondo loro è una giornata carina, ed è gradevole dedicare un’intera giornata solo al proprio (o alla propria) partner. Tuttavia, resta un’usanza che sta perdendo credibilità e significato agli occhi di chiunque, in primis per la parità di genere: capita spesso di sentire storie in cui solo lui  e non lei fa un regalo alla sua dolce metà. Chiaramente, questo gesto è poco apprezzato da parte della maggioranza maschile. Insomma, i risultati parlano chiaro.

Gli adulti e i giovani di oggi sembrano d’accordo su un fattore, cioè sul fatto che San Valentino è un giorno simbolico ma non indispensabile da festeggiare, ma che in fondo a volte è gradevole ricordare il potere dell’amore. E, aggiungerei io, non solo per gli altri, ma anche il self love. Perché, prima di apprezzare e voler bene agli altri, dobbiamo imparare a voler bene a noi stessi.

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