Il Levi racconta

Dungeons and Dragons e le sue trasposizioni cinematografiche

Nel corso degli anni, molte produzioni si sono dedicate alla rappresentazione di questo gioco di ruolo sul grande schermo, a partire dal cartone animato a puntate risalente agli anni ’70 del secolo scorso, ai lungometraggi dei primi anni 2000, fino ad arrivare al film più recente, uscito nelle sale nel 2023.

Con questo articolo, il primo di due parti, intendo analizzare quest’ultimo film per poi confrontarlo nella seconda parte con il primo titolo live action realizzato: “D&D: che il gioco abbia inizio”

D&D: L’onore dei ladri (2023)

 Il mio approccio a questo film prima della visione è stato decisamente neutro, infatti soprattutto a causa della mia esperienza da giocatrice di ruolo, ho deciso di pormi in maniera blanda dinnanzi al prodotto, per evitare che le mie aspettative fossero troppo alte.

A discapito della promozione pubblicitaria del film, a mio avviso piuttosto carente, la pellicola si è rivelata una piacevole sorpresa che rende giustizia al gioco. Reputo le operazioni promozionali del lungometraggio inefficaci, complice anche il trailer fuorviante che mira all’epicità che ci si aspetta dai classici scenari in cui sono solite svilupparsi le campagne, abusandone impropriamente. Questi due fattori sono state le principali cause che mi hanno portata a crederlo un film non promettente, ma mi sono presto ricreduta.

La narrazione non è caduta nei soliti cliché dell’immaginario fantasy, regalandoci un prodotto che tratta verosimilmente l’esperienza di D&D, rendendolo accessibile ad una vasta gamma di spettatori, appetibile dunque tanto ai novizi, quanto ai veterani del gioco, indipendentemente dalla fascia d’età. Nel film sono presenti innumerevoli riferimenti a creature ed ambientazioni, che seppur impliciti e subdoli, sono palesi, ed una volta colti se si è amanti del gioco, rendono la visione ulteriormente piacevole. Il vissuto di ciascun personaggio, fa immedesimare lo spettatore in ogni nostro protagonista, enfatizzando il lato introspettivo del gioco di ruolo. A proposito del passato di questi eroi, magistralmente esposto, ho personalmente apprezzato il modo in cui, nonostante la drammaticità degli eventi narrati, essi vengano sempre affrontati con una leggerezza, un umorismo e un’ironia che non ci abbandoneranno per tutta la visione. La maestria del regista si vede specialmente nel delineare le relazioni interpersonali tra i personaggi, solide ed al contempo conflittuali quanto basta da tessere una trama avvincente, dove nulla è lasciato al caso. Un lampante esempio di ciò, sta nella costruzione dell’antagonista, che riconosciamo come cattivo non tanto per il ruolo che ricopre, quanto per la potenziale minaccia che rappresenta e i pericoli che causa. Ogni parentesi che viene aperta ai fini della trama, come ad esempio un avvenimento risalente ad anni addietro, viene approfondita grazie a flashback dove viene mostrato l’accaduto, senza limitarsi alla sola narrazione attoriale, e questo detta molto bene il ritmo della pellicola, impedendo all’attenzione dello spettatore di tramontare.

In conclusione lo ritengo un film valido sia per chi si affaccia per la prima volta a questo mondo, sia per chi invece è alle prime armi con realtà fantasy e role game. Inoltre per chiunque volesse sottoporsi alla visione, il film è attualmente disponibile sulla piattaforma Prime Video.

Se siete interessati a vedere le analogie e le differenze con “D&D: che il gioco abbia inizio”, sarà sufficiente comunicarlo tramite commento.

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