Acculturiamoci

«A spasso con Bob»

L’incredibile storia vera di James Bowen e del suo straordinario gatto arancione, raccontata in un libro dolce e toccante.

«Le persone sono migliori degli animali»: quante volte è capitato di sentire questa frase? Forse è vero, o forse no, ma quel che è certo è che il nostro amico peloso non ci tradirebbe mai. Quante volte, dopo una giornata difficile o un attimo di sconforto, il nostro cane o il nostro gatto si sono avvicinati a noi per consolarci o per donarci un attimo di sollievo? Ne sa qualcosa il protagonista della vicenda che sto per raccontarvi, una vicenda che risale a diciassette anni fa. Immaginate dunque di trovarvi a Londra, per le strade di questa affollata metropoli, all’inizio del 2007. Mettetevi comodi e preparate i fazzoletti: la nostra avventura sta per cominciare.

A quante persone, nella vita, è capitato di vivere periodi – o anche anni – dettati da grandi difficoltà che paiono insormontabili? Molto spesso, purtroppo, accadono eventi che riescono a sconquassare l’animo di chiunque. 

E James Bowen non fa eccezione: la sua storia, fortunatamente, ha conosciuto un lieto fine, ma la sua vita non può essere definita «facile».

James è un artista di strada, il cui sogno è quello di diventare famoso in tutto il mondo: il principale problema che lo affligge è di essere un senzatetto, uno «scarto» della società. Trasferitosi a Londra in giovane età in cerca di fortuna, la sorte lo ha ben presto messo alle strette. La vita non è facile come viene presentata e come si pretende che sia; al contrario, è un continuo alternarsi di sensazioni contrastanti, un’altalena di contrapposizioni destabilizzanti che sconvolgono nel profondo.

James conosce bene la sensazione, dal momento che ha imparato a farsi le ossa sin da piccolo. Una famiglia in condizioni precarie e un continuo isolamento da parte dei suoi coetanei lo hanno spinto infatti sulla strada della dipendenza. Neanche la permanenza a Londra sembra aiutarlo, in questo senso, eppure ciò che il ventisettenne non sa è che un incontro inaspettato con una piccola palla di pelo gli cambierà la vita.

Il suo destino, infatti, si incrocia con un micio randagio, che trova davanti all’appartamento affidatogli da alcuni assistenti sociali. James non può tenere il micio, perché deve prima imparare a badare a sé stesso, ma ben presto dovrà ricredersi. Bob – così lo ha battezzato – non ha intenzione di lasciare il suo nuovo amico umano, e farà qualsiasi cosa per stargli vicino, nonostante gli affettuosi rimproveri di James.

A dispetto di tutto, Bob diventerà l’angelo custode del giovane disilluso, spingendolo ad andare avanti e a tentare di lasciarsi alle spalle, una volta per tutte, i suoi demoni. James non sarà mai più solo, e il suo nuovo amico a quattro zampe gli fornirà sempre un motivo in più per alzarsi col sorriso.

In effetti, grazie a Bob, il ragazzo incontrerà la fortuna. Ed è strano pensare, dal nostro punto di vista, che per lui la fortuna sia raggranellare quotidianamente qualche soldo in più rispetto a quando suonava in strada da solo. Dovrebbe portarci ad una riflessione: tante azioni che noi diamo per scontate nella nostra giornata, per altre persone sono un regalo immenso. Fare colazione, avere un letto in cui dormire, non domandarsi se si riuscirà ad arrivare a fine mese, non temere l’esplosione delle bombe.

Questa è la nostra, di normalità. Eppure, per James, e per tutti i senzatetto, gli svantaggiati, i tossicodipendenti, gli abitanti di regioni dove la guerra infuria da anni… non è così. Ogni giorno è un dono, e sopravvivere è una benedizione straordinaria. Da un libro in apparenza così semplice, scaturiscono riflessioni difficili da arginare: tra queste pagine, emerge un messaggio bellissimo. Invita tutti a non arrendersi di fronte alle difficoltà, perché c’è sempre speranza. Perché il sole splende per tutti, e a volte basta solo alzare lo sguardo per accorgersene. Perché la luce in fondo al tunnel brillerà sempre, malgrado tutto. James avrebbe potuto decidere di arrendersi, di sdraiarsi in un vicolo e farla finita una volta per tutte. Eppure, caparbio e perseverante, ha deciso di provare ancora, e ancora. Fino a quando la vita non lo ha finalmente ricompensato, come meritava. E lo ha fatto nel modo più assurdo che si potesse immaginare: inviandogli un angelo custode munito di zampe e coda, pronto ad aiutarlo. Questa vicenda strappalacrime serba anche un lato dolceamaro: fermiamoci a riflettere sul fatto che James diventi visibile per le persone solo con la presenza di Bob. Senza nulla togliere alla straordinarietà di questa creatura, è triste pensare che James sia diventato qualcuno dopo l’arrivo del suo micetto.

Ora, la storia di Bob è davvero speciale e fa piangere come poco altro, ma ci rendiamo conto di come consideriamo i nostri simili? James – e non solo – è costretto a sopportare l’umiliazione di persone come lui, che non gli concedono nemmeno una possibilità. Perché? Be’, è un senzatetto. E, si sa, gente come quella va tenuta alla larga.

Se sei un barbone, non hai né dignità né identità […] Sei una non-persona e la gente non vuole avere nulla a che fare con te. […] Se non hai una fissa dimora, sei un relitto della società e tutti ti sbattono la porta in faccia.

Forse dovremmo tutti imparare a vedere al di là dell’aspetto. Non conosciamo le storie della gente che vive in strada, pertanto non spetta a noi giudicare.

Spero che la lettura di questo romanzo possa portare quanta più gente possibile a riconsiderare il significato di “essere umani” e il concetto che siamo tutti uguali.James ha deciso di prendersi la sua occasione. E ce l’ha fatta. Anche noi, prima o poi, riusciremo a vincere la nostra battaglia.

Meglio se accompagnati da un amico fedele, certo. Tutti si meritano un Bob nella vita: un’ancora di salvataggio che ci aiuterà nei momenti peggiori. C’è una stella, in cielo, che brilla solo per noi.

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