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Sei motivi per cui non leggere romance (parte 1)

Vi piace leggere? Se la risposta è sì, riuscite già a prevedere la mia prossima domanda: che genere prediligete? A questo punto, credo proprio che la maggioranza di voi risponda “il romance”. E, ahimè, questo è ciò che tutti si aspettano.

Faccio una premessa doverosa: i romance, se scritti bene, sono alla pari degli altri libri. Non sono di serie B, più scadenti o più brutti. Semplicemente, i romanzi appartenenti a questo genere che stanno uscendo in libreria nell’ultimo periodo, non meritano tanta visibilità. Anzi, non meritano proprio di vedere la luce. Non tanto, ripeto, perché il tipo di storia proposto valga meno. Il problema è un altro: i messaggi che lanciano verso giovani e giovanissimi sono dannosi e assolutamente da evitare.

Pensare che certi autori o autrici decidano di scrivere romanzi colmi di cliché e di cattivi esempi solo per raggranellare vigliaccamente qualche soldo in più… be’, è davvero disdicevole. Ed ecco dunque le ragioni per cui fareste meglio a smettere di leggere queste storie. 

  • L’originalità. I romance che in questi ultimi anni stanno approdando in libreria arrivano da Wattpad, una piattaforma molto conosciuta su cui pubblicare il proprio libro inedito di volta in volta. Ma il punto è proprio questo: non c’è nulla di inedito nella stragrande maggioranza dei casi. Le dinamiche dell’innamoramento sono pressoché identiche, così come l’aspetto fisico e il carattere dei personaggi. Fatemi indovinare: lei è splendida, inconsapevole delle sue qualità, timida, ingenua e dotata della straordinaria capacità di piacere a chiunque – perché non ha difetti, ovviamente. Ama le cose piccole e fragili, ha un passato difficile alle spalle e viene sempre soccorsa dal principe azzurro perché non ha l’istinto di autoconservazione. Lui, invece, è bello e dannato e fa cadere ai suoi piedi tutte le ragazze, ma casualmente sceglierà di mettersi con la nostra lei. Praticamente ogni libro segue questo schema, in cui il protagonista finisce per cedere alla dolcezza della fanciulla, che diventa il suo trofeo. Fabbricante di lacrime, Better e Love me love me vi dicono niente? Be’, a me sì. 

  • La romanticizzazione della violenza. In ogni brutto romance che si rispetti, la violenza è promossa in maniera oscena. Solitamente, la protagonista si trova a dover decidere se frequentare il figo di turno o un altro ragazzo. Quest’ultimo, nel novanta per cento dei casi, si rivela uno psicopatico con la tendenza a stalkerare e spiare la fanciulla in questione. Ma non solo: in seguito a queste gravi azioni, ecco che si arriva al peggio. Baci dati senza consenso o tentativi di stupro sono solo la punta dell’iceberg della follia che affligge il terzo incomodo; non dimentichiamoci che la cosa migliore da fare è picchiare il proprio rivale, insultare chiunque e mettere le mani addosso alla giovane indifesa. Neanche a dirlo, lei non denuncerà mai gli atti del suo spasimante – perché è tutto regolare, giusto? E dopo questo scempio, ecco la ciliegina sulla torta: la protagonista finisce col mettersi con il bad boy di turno. Lui è buono, sì, lui non le torcerebbe neanche un capello. Fa niente se la minaccia, la tocca senza consenso e la costringe a non frequentare amici maschi. Le sue azioni sono giustificate, perché il suo passato spinge chiunque a perdonarlo. Povera creatura. Scherzi a parte, se si pensa che queste storie vengono lette anche da ragazzine di dieci o undici anni, salgono i brividi. Com’è possibile dar loro esempi tanto indecorosi di un rapporto di “amore” in una fase così delicata della crescita? La nostra società è afflitta dal fenomeno del femminicidio, che negli ultimi anni sta dilagando. E gli autori e le case editrici che decidono di scrivere e pubblicare romanzi simili sono, in qualche modo, complici. Le ragazze cresceranno con l’idea che il tipo di storia propinata sia corretta, e che basti l’amore (malato) per guarire le persone. Invischiate in relazioni così, non ci penseranno due volte a stare accanto al proprio partner, nonostante gli atti di violenza. Sempre che non ci siamo già arrivati, vogliamo davvero arrivare a tutto ciò? Se stiamo vivendo un periodo di involuzione sociale e culturale, dobbiamo dare il merito anche a queste fantastiche storie.
  • Lo stile di scrittura. Nella maggior parte dei casi, i romanzi sono scritti da persone… che non sanno scrivere. Suona strano, ma è davvero così. Questo perché la maggior parte dei romanzi uscenti negli ultimi anni – lo ripeto – provengono da Wattpad, su cui chiunque può scrivere ciò che vuole. Di fatto, questa piattaforma non è neanche così male: è una palestra per chi vuole cimentarsi nella scrittura. Solo che… i romance che meritano di uscire in libreria sono davvero pochi. Quasi tutti, quando nascono su Wattpad, lì dovrebbero restare. Se non altro perché sono illeggibili. Le dinamiche sono sempre pressoché identiche: i due protagonisti cadono l’una addosso all’altro, giurano di odiarsi anche se l’attrazione è innegabile e, dopo tanti tira e molla, finiscono per stare insieme. Inoltre, i dialoghi sono nella maggior parte dei casi forzati e poco credibili. I buchi di trama abbondano come funghi dopo un temporale estivo – scusate la similitudine, ma questi errori mi fanno sragionare. Le case editrici che pubblicano questi romanzi sembrano fare ben poco editing: nonostante la “revisone”, capita di trovare certi errori di grammatica e ortografia che fanno impallidire. Direi che l’ambizione di queste case editrici sia arricchirsi, anziché aiutare i propri autori a migliorare. O sbaglio?

Se volete conoscere altre ragioni per cui abbandonare tali libri, dovrete attendere la seconda parte. Anche se, in cuor mio, vorrei avervi persuaso a non leggere simili storie solo con questo articolo.

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