Quando Levi morì (11 aprile 1987), Claudio Magris scrisse un articolo che cominciava così:
«È morto un autore le cui opere ce le troveremo di fronte al momento del Giudizio Universale».
Lo scrittore torinese moriva il giorno 11 aprile 1987. L'esperienza vissuta come deportato nel campo di concentramento di Auschwitz lo sconvolse profondamente, fisicamente e psicologicamente. Giunto a Torino, si riprese fisicamente e riallacciò i contatti con i familiari e gli amici superstiti dell'olocausto. Mosso dalla prorompente necessità di testimoniare l'incubo vissuto nel lager, si gettò febbrilmente nella scrittura di un romanzo che fosse testimonianza della sua esperienza ad Auschwitz e che verrà intitolato ‘Se questo è un uomo’.
«Voi che vivete sicuri nelle vostre tiepide case, voi che trovate tornando a sera il cibo caldo e visi amici: considerate se questo è un uomo, che lavora nel fango, che non conosce pace, che lotta per mezzo pane, che muore per un sì o per un no… »