Acculturiamoci

Vi convinco a leggere «Wonder» da una frase: non giudicare una persona dalla faccia

Se ti fissano, lasciali fissare
Se sei nato per emergere, non puoi passare inosservato

«Da grande voglio un fidanzato alto, bellissimo e muscoloso». Dubito che qualcuno di noi non abbia mai sentito questa frase uscire dalla bocca di una persona a noi vicina. Perché? Be’, è facile: nella nostra società avere un ragazzo «figo» ci rende degni di attenzioni e complimenti. L’aspetto fisico è quasi sempre ciò che ci colpisce di più in una persona. A primo impatto è normale, ma dobbiamo imparare a vedere al di là delle apparenze. In un mondo che ci vuole tutti uguali e perfetti è difficile essere diversi: guai ad avere un capello fuori posto, una ruga in più o un fisico non scolpito e tonico. È già difficile accettare noi stessi in questa fase delicata dell’adolescenza; foto ritoccate di modelle e modelli bellissimi e curatissimi ci possono mettere in crisi.

August Pullman, protagonista di questo libro, non è tanto diverso da noi. O meglio, lo è ai nostri occhi, così come agli occhi di qualsiasi altra persona. L’aggettivo più gentile – ma non per questo meno sbagliato – che ci viene in mente per descriverlo è strano. La diversità ci fa paura, e non è una novità, ma in questo caso siamo sicuri di non essere troppo diversi da Auggie? Nato con il volto deforme, il ragazzo sa bene quanto possano essere cattive le persone e per questo è intenzionato a non frequentarle. Il problema si pone quando deve iniziare, a quasi 11 anni, la scuola media. Scappare in eterno dalle proprie debolezze e fragilità non serve a nulla: August deve avere il coraggio di affrontare i suoi demoni ed iniziare le medie. Fino a quando seguiva le lezioni da casa, con sua madre, era tutto più facile, ma è tempo per lui di cominciare a vivere come un ragazzino normale.

Il nocciolo della questione è proprio questo: per gli altri, Auggie non sarà mai «normale». Il suo aspetto è la sua condanna, ma esisterà qualcuno che avrà il coraggio di guardarlo dritto negli occhi? Ciò che la gente e i suoi coetanei non vogliono capire è che lui è soltanto un ragazzo. 

E mi ha mormorato parole dolci, che sapevo avrebbero dovuto aiutarmi.
Peccato che le parole non possono cambiare la mia faccia.

Purtroppo, la faccia di Auggie conta. È brutto da dire, ma per gli altri avrà sempre un peso. Lui verrà etichettato in eterno come «quello diverso», due parole che hanno il sapore di una condanna.

Arriverà anche il suo momento, però, dato che August ha tanto da regalare alle persone che gli stanno accanto: è spontaneo, autoironico, dotato di un’intelligenza fuori dal comune e di una dolcezza che spacca il cuore. Dapprima farà breccia nei cuori dei suoi professori, che vedono in lui tutto il buono che Auggie stesso non riesce a vedere. Poi, si attirerà le simpatie di alcuni suoi coetanei. Se pensate che sarà tutto facile, be’, vi sbagliate di grosso: le insidie sono dietro l’angolo, e un gruppo di bulli che tormenta August non riescono proprio ad accettarlo. 

Il nostro più grande ostacolo è che non sempre ci ricordiamo quanto siamo forti, né quanto valiamo. Auggie lo metterà in dubbio parecchio, nel corso della storia: dopo la tristezza, arriveranno anche i rifiuti, la frustrazione e il pensiero di non essere abbastanza. «Forse non sarei mai dovuto andare a scuola», si dice. Arrendersi è lo sbaglio più grande e clamoroso che potrebbe compiere, di fronte alla crudeltà di alcuni suoi compagni di classe. Eppure sua madre Isabel gli insegna che non sarà sempre così, per lui. Troverà degli amici disposti a guardarlo in faccia e vedere la brava persona che è.

Ci saranno sempre degli idioti al mondo, Auggie.
Ma io credo davvero […] che ci siano molte più brave persone al mondo che non cattive,
e le brave persone si proteggono l’un l’altra e si prendono cura l’una delle altre.

Queste parole invitano dunque a non arrendersi di fronte alle difficoltà. A costo di sembrare una frase fatta, va detto che continuare a lottare è l’unico modo per non arrendersi e ottenere ciò che si desidera. Cadere non è assolutamente vietato, però: sono proprio le cicatrici a renderci più belli, in fondo. 

Il libro, da cui è stato tratto un meraviglioso film, forse ha ottenuto tanto successo per questa ragione. Ogni pagina, ogni parola, ogni singolo passaggio trasudano speranza e forza. Auggie è l’esempio di come dovremmo essere tutti noi di fronte alle difficoltà: resistenti e capaci di preservare il coraggio, perché solo così potremmo dire di avercela fatta. 

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